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L’insolita quantità di pioggia  di questa estate,ha  riempito  la nostra pozza nell’arco del  solo mese di luglio.

Ora ben più di  6000 litri di acqua sono presenti nel piccolo laghetto, il quale ha raggiunto una profondità massima di 50 cm.

 

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Con le piogge, una  piccola comunità di invertrebati acquatici ha ripreso a colonizzare l’ambiente : dopo nemmeno un mese dal suo ripristino, notonette, gerridi, lumachine d’acqua, piccoli crostacei e nifee (larve di libellula) hanno fatto la loro comparsa e vi si sono stabiliti nuovamente.

Noi abbiamo contribuito reinserendo  le piante acquatiche della vecchia pozza (che avevamo accantonato).

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Ma il lavoro non è acora terminato…

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nuova pozza

 

 

 

 Dopo alcuni mesi di abbandono…. non abbiamo resistito e…..ci siamo rimessi a scavare.

Recuperato un nuovo telo, allungate le sponde, sistemati i declivi ed aumentata la profondità,  siamo di nuovo pronti per ricreare il nuovo ambiente palustre.

Prima pioggia

 

Un temporale  ha già provveduto a riempire la pozza sufficientemente per far ripartire la naturalizzazione dell’ambiente. Attendiamo ora le nuove pioggie per  aumentare il volume e rinnovare la biodiversità di questa piccola zona umida.

..una buca vuota.

 

 

 

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aprile

 

Ebbene sì…. abbiamo abbandonato la pozza.

I motivi di questo abbandono sono molteplici.
Il primo, in assoluto, era la continua perdita di acqua. Malgrado le  continue riparazioni al telo (che qualcuno aveva bucato), il nostro piccolo stagno non è mai riuscito a raggiungere un volume di acqua sufficiente.Considerando poi, che nei primi  tre mesi dell’ anno  è caduta tanta acqua quasi  quanto quella dell’ intero scorso anno, abbiamo maturato la convinzione che il telo non poteva più compiere la propria azione ed abbiamo, quindi, deciso di eliminarlo.
Un altro motivo è che la pozza era diventata un po’ troppo frequentata da personaggi che, nei dintorni del laghetto, avevano piazzato panchine e trespoli improvvisati….tanto per farsi una fumatina e consumare un veloce pic-nic…..Qualcuno  aveva persino gettato delle monetine nell’acqua… come fanno i turisti nella fontana di Trevi…..

Ora abbiamo  deciso di abbandonarla per un po’ e lasciare che siepi e nuove arbusti (da noi piantati) nascondano il luogo  e lo rendano meno frequentato…. per potere, un domani, rinnovare il progetto  della nostra piccola zona umida.

 

 

 

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aprile

Panoramica

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settembre

Riprendiamo ad aggionare la situazione della nostra pozza dopo tre mesi di silenzio.

Purtroppo, malgrado le ripetute riparazioni ai buchi nel telo, proseguono le  perdite di acqua e, nonostante le abbondanti pioggie del mese di novembre, l’invaso non  si riesce a riempire.

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novembre

A questo punto, dovremo rimandare alla prossima primavera la soluzione del problema : sovrapposizione di un altro telo per garantirne l’impermeabilità.

Una nota positiva  si può segnalare : mentre sistemavamo le sponde, sotto il telo, tra le nocciole rosicchiate dalle  arvicole, abbiamo scoperto la tana di un rospo smeraldino…

un segnale, per noi, della bontà del nostro intervento a favore della piccola fauna.

smeraldino

Con l’ inizio del torrido mese di agosto, l’acqua è totalmente sparita dalla pozza…. solo pochi centrimetri di fango consentono alle piante di sopravvivere.

Ma una sorpresa ci attendeva: la causa della perdita di acqua non era dovuta al deterioramento del telo o ai fori dalle numerose tane di roditori che avevano scelto di proteggersi sotto di esso ma, ad un vero e proprio sabottaggio. Infatti, nella parte più profonda della pozza abbiamo trovato una decina di tagli inferti con un legno od un  ferro appuntito. Tra i tanti,  uno squarcio di ben 3 centrimetri che non ha mai permesso al nostro stagno di riempirsi e conservare, così, una quantità di acqua tale da resistere all’evaporazione di questi ultimi mesi caldi.

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La nuova situazione ha bloccato i nostri piani di ampliamento (con telo nuovo) previsti nel mese di settembre. Abbiamo, quindi, spostato le piante e scoperchiato il telo per provvedere alla riparazione dei fori e, contemporaneamente, sistemato il fondo e il bordo destro per rendere le rive meno inclinate.

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 Le forme di vita che popolavano lo stagno lo hanno subito abbandonato (come nel caso della ninfa di libellula della foto) oppure,  si sono nascoste nel poco fango umido rimasto.

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Ora non ci resta che attendere con speranza i temporali estivi per rigenerare vita nella pozza.

Luglio 2013 -Dafnie

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Il telo bucato e le alte temperature hanno quasi completamente  prosciugato la nostra piccola zona umida ma…….ciò non ha impedito la presenza delle Dafnie (dette anche pulci d’acqua) : piccolissimi crostacei – da 0,2 a 5 mm – che vivono in acque calme e poco inquinate e che, per questo motivo, sono importanti indicatori biologici.

Di forma ovale,un solo occhio e con delle piccole antenne che utilizzzano per nuotare, le dafnie non vivono per più di un anno e la durata della loro vita dipende dalla temperatura dell’acqua della pozza.

Qui sotto ci sono due foto ed un filmato di un piccolo campione delle migliaia di dafnie presenti nella pozza. Campione prelevato all’inizio del mese di luglio, prima del prosciugamento dell’acqua degli ultimi giorni.

dafnie

bott dafnie

 

 

 

 

 

 

Finalmente abbiamo la conferma che oltre agli insetti ,anche gli anfibi hanno cominciato a frequentare la pozza.

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Con nostra sorpresa, una trentina di uova di rospo comune (bufo bufo) si sono trasformate in girini.

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Purtroppo, non sono sopravvisuti….dopo solo due settimane, non vi è più stata alcuna traccia….prede facili dei numerosi insetti acquatici e ninfe di libellula presenti nella pozza.

Una femmina di rospo comune depone fino a 10.000 uova, da cui nasceranno centinaia di girini che trascorreranno in acqua    il periodo della metamorfosi (2-3 mesi). Solamente 2 o 3 di loro diventeranno rospi adulti .
Nel nostro caso, la quantità di uova non era così alta e le probabilità di soppravivenza dei girini, di conseguenza, erano calate notevolmente.

Ormai sono passati più di quattro mesi dall’ultimo aggiornamento….ed è ora di vedere come si è evoluto l’ambiente della pozza dopo il lungo inverno ed il piovoso inizio di primavera.

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Le piante palustri  si sono ben adattate ed ora i due tipi di  Carici cresciuti nel laghetto sono rigogliosi ,così come il Giunco comune.

Le foglie delle Ninfee sono spuntate dal fondo e, nell’acqua, una nuova pianta è comparsa : la Elodea canadensis ,una pianta sommersa  che, spesso, viene erroneamente scambiata per un’alga.

Purtroppo, le abbondanti pioggie del mese di Aprile non hanno riempito lo stagno completamente come speravamo.

Abbiamo inserito un indicatore di livello, il quale ci ha confermato una veloce perdita di acqua (un centimetro al giorno). Questo ci impegnerà, nei prossimi mesi, in una massiccia ristrutturazione del telo e del fondo della pozza.

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Un abbondate nevicata ha coperto il nostro stagno isolandolo dall’ambiente circostante.

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Dalla superficie affiorano solo alcune piante acquatiche.

Sotto, coperti da uno strato di anche 10 cm di ghiaccio – nei pochi centimetri di acqua esistenti – gli insetti acquatici della nostra pozza (notonette, larve di libellule e lumachine) sopravvivono respirando le bolle  di aria intrappolate sotto il ghiaccio.

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